Ogni promessa è debito 30 settembre 2008
Posted by chiaradavinci in egolalia, meravigliose creature, traduzione.trackback
Sono appena rientrata da Urbino, considerata città ideale e associata ai valori dell’Umanesimo. A me invece, vuoi per via del cielo plumbeo che la ricopre in settembre, vuoi per le strade deserte e fredde a qualsiasi ora, vuoi per tutta quella pietra uniforme che la rende speculare e dedalica, è sempre sembrata l’ambientazione ideale per un thriller. Quello che sto per raccontarvi.
Mi trovavo a Urbino per partecipare alla sesta edizione delle Giornate della traduzione Letteraria, organizzata da Ilide Carmignani. Per chi non lo sapesse, Ilide è, tra le mille altre cose, la traduttrice ufficiale di Luis Sepúlveda. È un po’ colpa loro se adesso esistono una davinci’s family e un marlonbrando, se faccio la traduttrice e, indirettamente, se esiste egolalia. Sarebbero tutte storie interessanti, ma oggi devo parlare d’altro.
Ho incontrato una volta Sepúlveda alla Fiera del Libro di Francoforte. Nel dedicarmi un suo libro, scrisse “No te olvides de sonreir”, ossia “Non dimenticarti di sorridere”, e aggiunse a voce “…porque lo haces de manera estupenda”. Sorvolando sul fatto che Sepúlveda è un gran figlio di buona donna e che ci prova con qualsiasi essere respirante di sesso vagamente femminile, il complimento è stato apprezzato, soprattutto da chi fa del bicchieremezzopienismo una filosofia di vita. Quella del sorriso è una gran bella storia, ma per il momento la lasciamo lì.
Dicevamo che sono appena tornata dalle Giornate della Traduzione Letteraria. Non era la prima volta che partecipavo all’evento, vi avevo preso parte già nel 2005. Allora solo come uditrice, stavolta anche in qualità di relatrice. In entrambe le occasioni Urbino ha segnato un momento di svolta. Nel 2005 avevo appena frequentato il corso della BCLT di Norwich, dove conobbi Featheryca ed elleeffe e presi coscienza del fatto che da grande volevo fare la traduttrice letteraria. Tornata da Urbino entrai pure nel vortice-Marlonbrando (nato esattamente nove mesi e una settimana dopo), però questa è un’altra storia, e ve l’ho già raccontata un sacco di volte.
La mia seconda partecipazione alle Giornate avviene invece poco dopo l’uscita del la mia prima traduzione letteraria (ehm, letteraria, sì), in concomitanza con il lancio de “Il mestiere di riflettere. Storie di traduttori e traduzioni”, cui ho inspiegabilmente preso parte. Anche questo è un argomento da non tralasciare, ed è probabile che gli dedichi una puntata futura di Blu Notte un post a venire.
In entrambe le occasioni ho ritrovato colleghi speciali e conosciuto persone che bazzicano questo ambiente a vario titolo e che si sono rivelate all’altezza. Bella gente che mi ha fatto pensare e ridere insieme. Risate spensierate e allegre, risate riflesse e anche qualche risata thoughtful (si sente, eh, che ho appena finito di tradurre una biografia di Woody Allen?).
Siamo all’ultima sera della mia ultima permanenza a Urbino. Sto rientrando in albergo insieme alla mia compagna di stanza, che qui chiameremo Chmp**, e a due nostre nuove amiche. Chmp** è un vulcano di idee dalle vocali larghe e dal caschetto sbarazzino ed è la responsabile unica del mio viaggio in terra marchigiana. Ci accompagnano una scrittraduttrice col naso all’insù e un’allitterante insegnante ispanista, bionda, che non ha ben chiara la differenza tra fiori e frutti. Per le strade sampietrine di Urbino pioviggina, abbiamo solo due ombrelli e siamo costrette a stringerci un po’. Terreno scivoloso, circa mille spettatori sugli spalti. Espulso al 36′ Beccalossi. La scrittraduttrice rallenta, si sofferma, guarda me e Chmp** con aria misteriosa e annuncia: “Devo farvi una richiesta particolare…”
Il bravo noirista qui creerebbe un po’ di suspance, terrebbe tutti col fiato sospeso e poi farebbe succedere qualcosa. Siccome io sono negata, lascio che i miei lettori risolvano il giallo da soli. Qualche indizio c’è: cosa avrà mai chiesto la scrittraduttrice?
Il primo che indovinerà riceverà in premio una copia del “Mestiere di riflettere”, libro in uscita, che verrà presentato sabato 11 ottobre al Pisa Book Festival.
che bello! Morivo dalla voglia di leggere qualche resoconto del fine settimana trascorso!
Non ho risposte da dare alla domanda della scrittraduttrice, ma non vedo l’ora di leggere il seguito!
chmp** non ce la fa a smettere di ridere 😉
chmp** muta deve essere, sennò che picciotta è?
L., ma eri anche tu dei nostri? Un aiutino? (Si vede che come giallista sono una frana, eh…)
mutissima sono…
però sarebbe sabato 11 ottobre. giusto perchè il 12 è domenica.
che sia un modo per intorbidire le acque? un espediente da noirista?
se c’ero ero vestita da traduttrice invisibile 🙂
se vengo a Pisa mi svelo, promesso!
mi è venuta la pazza idea di scappare a pisa quel fine settimana. ci penserò…
Madonna quanto mi mancate ragazze. Quando avrò finito con quest’incubo (la tesi, mica il piede rotto!) non vi libererete più di me 🙂
Riguardo alla domanda della scrittraduttrice (ho un vago sospetto) quanti tentativi ci sono?
Vabbè il primo: “Avete dei krumiri al cioccolato in camera?”
[…] – qualcuno avrà notato che, in quel frangente, la cialtrona lanciava occhiate imploranti alla scrittraduttrice nella speranza che intervenisse illuminando gli astanti, fino al clou della mattinata: […]
Vi odio. E non dico altro.
😀
unatraduttrice: non è un modo per intorbidire le acque, è che sono proprio rintronata. baci e caschetti.
L., per favore, disinvisibilizzati con l’arcivescovo di Costantinopoli 🙂
Feather: scappa, scappa, questa casa aspetta a te.
Eddie: ci sei andato un po’ vicino a metà. fai solo un altro passo e ci sei.
Sandra: ricambiamo e baciamo le mani.
Vi odio anche io e sono sbranata da invidia e gelosia.
Ma partecipo ugualmente al concorso. Vi ha chiesto: “Mi prestate la piastra?”
Vanessa, la risposta non è quella giusta, ma tu come al solito sei troppo avanti. A tanto non sarei arrivata nemmeno io.
A tutte quelle che ci invidiano faccio notare quanto segue:
a) ora siamo tutti mezzi malati per via della pioggia e dei bacilli di LMP: etciù!
b) le salite e discese di Urbino mi hanno devastato la già dolorante caviglia sinistra (che ho tatticamente nascosto dentro a un paio di stivaloni grigi scamosciati)
c) abbiamo duvuto sopportare la Colorni e i discorsi a bischero degli editori. l’unico che sembrava salvarsi, alla fine ha detto che pretende di ricevere i CV e le proposte di traduzione su cartaceo, meglio se in una cartellina di plastica.
d) abbiamo conosciuto Daniele Petruccioli.
e) siamo sbranati da invidia e gelosia per il Petruccioli
f) qualcuno (io!) ha messo su un altro chilo
e – non so se posso confessarlo – incredibile ma vero la piastra non ce l’avevamo 😉
provvederò… sono rosa dalla curiosità di sapere chi abbia pronunciato la frase al punto c) del commento 13.
E mo’ io checcentro?
Ehi non mi hai ancora detto come sono andati i nostri vampiri!! Voglio sapere tutto, ma proprio tutto…viva Jacob e abbasso Edward (Phelan, non ce l’ho con te ;D) tutta la vita!
invidia e bacilli a profusione! 😀
Oh, posso fare la richiesta misteriosa anche virtualmente? Non e’ che potete prestarmi……………………….
Sono stata molto bene con voi a Urbino. Alla prossima, penso Roma, smuak
K.
lflf, non lo nominare, che dall’invidia rischio il distacco della retina. distacco che guarirà da solo, viste le doti taumaturgiche del soggetto.
flo, spero di avere presto un momento per spiegarti tutto, ma ho Woody Allen e Johnny Depp che mi assillano.
scrì, se fossi maschio ti definirei strittraduttricio (ci arriveranno mai?). Anch’io sono stata benissimo con voi e al più tardi ci vedremo a Forlì.
a tutti gli altri grazie dei saluti, dei bacilli e anche dell’invidia, che non fa mai troppo male 😀
Wodka? Che contro la pioggia e relativi raffreddori (con un cucchiaino di pepe nero in sospensione e mandata iù di un sorso) è una manosanta.
Che vi invidio a fare? Il CV in carta e cartellina? Io non ho un CV da traduttrice letteraria e la stampante è rotta..
A parte che se solo trovassi i cinque minuti per capire a chi potrebbe interessare la pseudo Bridget Jones polacca mollata dal marito troppo fertile, che è una cosa intelligente ed esilarante, ma a chi interesserebbe? (accetto consigli, Iperborea mi sa che è troppo a nord).
Mi consolerò con il dvd appena esce il film.
Però vi invidio lo stesso: io ho solo la pioggia e manco Urbino.
…prima di tutto non sono bionda (la sai la barzelletta sulle bionde: “las rubias no somos tontas”????) e poi direi che in generale distinguo bene frutta e fiori, è che semmai sono un po’ sorda, per non parlare della doppia cataratta… ad ogni modo, la richiesta della scrittraduttrice farebbe inorridire tutti i suoi fans salentini e non se venisse svelata, quindi propongo un bel muro di omertà solidale tra colleghe: un momento di debolezza ce l’hanno tutti… pensate piuttosto che io e la scrittraduttrice eravamo assillate da un piccolo uomo che vagava per i corridoi del nostro albergo… chi cercava? e perchè?
rubiaispanica, benveuterrima. forse il piccolo uomo voleva chiedervi di restituirgli quella cosa che vi abbiamo prestato e che lui aveva prestato a noi.
per quanto riguarda l’omertà (i fan della scrittraduttrice se ne faranno una ragione), mi sa che questo è il posto sbagliato. questo è il regno della logorrea e prima o poi tutto viene a galla. tutto. anche le storie più torbide legate alle susine e ai gigli. per quanto riguarda poi la presunta tontitudine delle rubias, sappi che è tutta invidia. te lo dice una che è molto bionda dentro, e non solo per questo è molto felice di essere tua amica.
Barbara, butta pure la cartellina, il suddetto pubblica traduzioni monotematiche e monolinguistiche, da tutt’altro contesto culturale.
non ci hanno chiesto un po’ di vodka al pepe, però ce la segniamo, ché alla prossima presentazione potrebbe venire bene 🙂
…non penso proprio che tu e il piccolo piccolo uomo abbiate avuto uno scambio di “fluidi” pastosi (temo che qualcuno possa fraintendere, ma tu che sei anche interprete, chiaradavinci, saprai disambiguare)… tuttavia potrebbe trattarsi di un sintomatico caso di passaggio del testimone, forse siamo state io e la traduscrittrice a coinvolgere il piccolisssimo uomo nel nostro ménage…e non si tratta certo di un editore…
…a proposito di frutta, ho fatto una marmellata di melograni da paura: qualcuna ne vuole????? ve ne porto un vasetto a Roma…. e poi, giusto per coinvolgere anche gli ortaggi in questo grosso equivoco: una torta di zucca e cacao strepitosa! Mettiamo su un ristorante virtuale????
Oh, sì, il ristorante virtuale delle traduttrici/scrittrici/professoresse/linguiste ecc ecc mi piace
io sono la maga dei primi piatti, se interessa 😉
vabbè, ragazze, se la mettiamo su questo piano io sono l’esperta di zuppe, che con la stagione fresca ci vanno a braccetto.
e poi faccio un sugo con le spuntature e salsicce per la polenta che lèvati.
a chi secondi e contorni?
😉
rubia: uomo basso, testimoni (di processi), fluidi pastosi che potrebbero essere unti… non sarà mica Berlusconi?
si impone ricetta della marmellata di melograni e, tanto per gradire, propongo scambio con uno dei miei vasetti di pere, arance e ingrediente segreto.
io la torta la faccio con zucca e amaretti, col cacao mi manca.
lup&trad&calvin, anch’io vado bene di primi (risotti vari e piatti internazionali soprattutto), ma me la cavo anche con antipasti (soprattutto fingerfood e sformati) e contorni. mi piace molto abbinare dolce e salato.
io aggiungo paella con socarrao, guacamole, gazpacho e salmorejo (variante di Cordova), per non parlare dei risotti con tutte le verdure possibili e immaginabili e il gelato, ebbene sì, ho la macchina per fare il gelato… insomma la sede legale alle Caiman, quella virtuale sul web e quella “goduriosa”??? A metà strada tra la Romagna e il resto del mondo, direi: “Roma(magnamagna) caput mundi”!
Scambio di marmellate accettato! Per tutti gli altri fluidi pastosi (dentifricio escluso… ops, l’ho detto) ne riparliamo…
Il socarrat è una delle cose che mi ha fatto innamorare del dring, signora, lei mi sconvolge!
Che ne dici se il ristorante lo chiamiamo “Tra la via Emilia e il Rest”?
*Tra la via Emilia e il Rest*, yes, molto gucciniano, mi piace. Io sono scarsa in cucina ma mi occupo del vino e dei frutti di mare, rigorosamente crudi.
La marmellata di melograno che l’ho provata e’ squisita, come tutte le marmellate, i risotti e il resto della RubiaIspanica
Buona giornata a tutte le traduttrici del mondo
Lupessa
Vedo che il menù etnico è ancora scoperto: vorrà dire che piatti unici, primi e secondi a base di spezie varie ed eventuali me li accollo io. Mi tengo indietro con il piccante, promesso.
…propongo una mini-convivenza-lampo per testare reciprocamente tutte queste sfiziosità! Che ne dite di un fine settimane solodonnetraduttrici/aspiranti-tali in una casina rurale con cucina attrezzatissima???? E poi maratona film di genere (si accettano proposte) per tutta la notte… e all’alba passeggiata in aperta campagna a raccogliere la rugiada…
Io al momento per il fine-settimana la vedo dura, a causa di incombenti impegni familiari. Dopo Natale è fattibilissimo e anche necessario, direi (così mettiamo a punto anche i progetti lavorativi buttati lì a Urbino). Ma l’aperta campagna prevede la presenza di luci e vetrine? Altrimenti passeggio poco volentieri… 🙂
la proposta di rubia mi sembra da prendere in serissima considerazione… se si organizza con un po’ anticipo (di modo che riesca a trovare dei voli a prezzi decenti) io ci sto. il menu è coperto, mi pare. su tè e tisane ci sbizzarriamo, no? baci a tutte… chmp**
Ciao a tutte voi…sono una giovane traduttrice, new-entry in aNobii e Biblit…Ho letto qualche passaggio sulla summer-school di Norwich: qualcuno potrebbe raccontarmi la propria esperienza? Tra l’altro ho letto sul loro sito che sono sospese le borse di studio residenziali (per mancanza fondi), quindi è rimasta solo l’opportunità estiva, con possibilità di copertura parziale della quota! Grazie in anticipo per chiunque di voi vorrà fornirmi qualche dritta al riguardo…e chissà che un giorno non possa prender parte anch’io ad uno dei vostri w/e rurali…;-)
Ciao Cybervania e benvenuta nel magico mondo della traduzione (te lo dice una che mastica vampiri e malìe), ti prometto che quando organizziamo il fine settimana sarai avvertita.
Per quanto riguarda la Summer School di Norwich, l’unica cosa che mi sento di dirti è: VAI. Non ti far remore, non avere ripensamenti e parti. In quella settimana ho conosciuto alcune delle persone che mi hanno dato di più nella mia vita, dal punto di vista umano e lavorativo, ho imparato molto e solo allora ho capito che volevo che questa fosse la mia strada. E’ un’occasione unica di confronto con colleghi più o meno esperti, con vere e proprie icone di questo mondo ed è secondo me l’unico modo che si ha oggi come oggi di valutare effettivamente se si è in grado di fare questo mestiere. Perché la settimana a Norwich ti dà i mezzi (è come un master concentrato, e costa il gisuto), però l’humus devi mettercelo tu. Lì avrai modo di capire se c’è, e ti auguro di cuore di fare la stessa esperienza che ho fatto io.
Ciao Chiara, sei stata carinissima, grazie di cuore, davvero! Sicuramente prenderò la partecipazione alla sessione ’09 in seria considerazione. Te hai partecipato nella formula all inclusive o hai optato solo x il corso, cercando l’accomodation autonomamente? Hai usufruito di qualke borsa a copertura parziale/totale dei costi? Passando di palo in frasca…notizie delle borse residenziali offerte dal Tyrone Guthrie Centre in Irlanda, invece? Aspetto con ansia tue nuove e grazie ancora della disponibilità!
Figurati, ti auguro di cuore di fare un’esperienza che ti lasci anche la metà di quello che quell’esperienza ha lasciato a me, basta e avanza.
Per come la vedo io, la formula all inclusive è l’unica soluzione. Il centro della città non è lontanissimo, ma il bello dell’esperienza è dato anche dalla vita in comunq con gli altri traduttori, vedrai, ti sembrerà di essere tornata in gita alle medie (è normale regredire in una situazione come quella).
Di borse a disposizione ai miei tempi ce n’erano diverse. Ora non so come siano messi dal punto di vista economico, però tu prova, perché ci sono buone probabilità che ti prendano. E comunque, se non ti prendono sono comunque soldi spesi molto, molto bene.
Per l’Irlanda non so che dirti, io in realtà sarei germanista e ispanista, prova a scrivere alla mia amica Featheryca, trovi il suo blog (vivi come parli) trai miei link.
Non sai per me quanto sia importante poter contare sui suggerimenti di chi questa esperienza l’ha maturata, vissuta e fatta propria..;-)..un’ultima domanda per così dire logistica: per raggiungere Norwich hai fatto scalo a Londra e poi ti6mossa in treno/coach? A presto e grazie ancora!