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Confessioni di una minoritaria 30 marzo 2009

Posted by chiaradavinci in Internazionale.
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Dicevamo qualche giorno fa da un’altra parte che nelle minoranze ci stiamo bene. Anzi, dicevamo proprio che ci sguazziamo, quindi per questo, ma non solo, avevo accuratamente evitato di ascoltare l’intervento di Debora Serracchiani all’assemblea del PD.

Piaceva a tutti, giovani, vecchi, ex-comunisti, ex-democristiani, ex-veltroniani, persino agli juventini e ai blogger, quindi no, non poteva piacere a me.

Questa Debora (oddio, è pure senz’acca) ha fatto però l’errore di andare nel mio programma di nicchia (e quindi in un certo senso di minoranza) preferito, quello della moglie dell’unico pisano che non ho ancora sdoganato, con la sigla di uno dei miei pisani preferiti, insomma, è andata dalla Bignardi e lì me la sono dovuta sorbire (sì, un po’ obtorto collo, mentre stiravo, nelle repliche del sabato sera).

E mi è piaciuta. Perché ha detto cose sensate.

Tipo che è l’ora di farla finita coi ma anche, ognuno dica la propria, bisogna confrontarsi, dialogare, anche scannarsi, ma poi bisogna contarsi, vedere qual è l’idea della maggioranza, trovare una linea di sintesi – ehm, Hegel, sì Hegel – e sostenere quella. Ovviamente senza diktat e senza imposizioni dall’alto, ognuno continuerà a pensare liberamente quel che vuole, però il partito seguirà quella linea lì. In fondo sono di mezzo due concetti da minoranza quali la coerenza e la democrazia.

Oppure che è il caso finalmente di fare opposizione da sinistra o da centrosinistra, ma di  farla, e di non lasciare tutto in mano a Di Pietro (e a Grillo, aggiungo io), che con la sinistra e il centrosinistra, in fondo, ha davvero poco a che vedere.

Ha detto anche che i dirigenti dovrebbero credere un po’ di più in quel che fanno, perché ora come ora sembra crederci solo la base, che la ripresa è una questione di mentalità, non di ottimismo e ha fatto una lunga lista di cose in cui non possiamo riconoscerci e da cui dovremmo partire.

Queste cose sensate le ha dette con il linguaggio che userebbe una persona di buona cultura, quindi né l’intellettuale di partito (alla Ven… ronf zzz… tola), né il letterato (vedi Saviano o la Mazzantini che ti fanno calare le cose dal cielo e hanno delle pose che nemmeno Eleonora Duse), né Borghezio. Dimostrando che se si parla chiaramente, in modo conciso, col sorriso sulle labbra e con dei contenuti sensati, be’, la gente ci capisce.

Se i dirigenti del PD ci ripensano, la chiamano, la ascoltano e mettono in atto quello che dice (non facendole fare la fine di Irene Tinagli), può darsi anche che  lasci perdere le minoranze e voti PD.

Epidemitomanie 25 marzo 2009

Posted by chiaradavinci in da vinci's family.
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“Mamma andiamo a casa, questi bambini sono piccoli”.

“No, marlonbrando, adesso siamo venuti a giocare in questo posto e restiamo qui per un po’.”

“Mamma, ti prego, andiamo a casa, ho la febbre.”

“La febbre?”

“La febbre, sì, me l’ha attaccata lui. Non lo vedi com’è brutto? E’ piccolo, brutto e pure molto malato.”

Posti fissi 22 marzo 2009

Posted by chiaradavinci in da vinci's family.
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“Marlonbrando, che lavoro fanno i tuoi genitori?”

“Il mio babbo guarda la tv e la mia mamma balla.”

la spada di Davide sulla testa 18 marzo 2009

Posted by chiaradavinci in da vinci's family.
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Davide non è un re, né un pastore fulvo di capelli e di bell’aspetto. Non lotta contro i giganti, ma tiranneggia un branco di nani. Davide è il bullo del nido, che non attacca briga coi prepotenti, né con i leader ma con le bimbe e con i più piccoli. Sputa alle mamme che vanno a riprendere i pargoli e prende a calci i pargoli stessi, rei a quanto pare di non essere orfani.

Nel sonno marlonbrando farfuglia “Davide, sono io l’Uomo Ragno” oppure “Davide, lascia stare S., lei ama me” (così come M., A., G., un’altra S., un’altra G., un’altra A.), dimostrando di avere un suo ruolo preciso nella storia.

Da una settimana Davide è a casa con la varicella, e siccome Davide bacia di continuo tutti sulla bocca, ci aspettiamo che da un momento all’altro spuntino le bollicine al piccolo difensore dei deboli e al padre, che non ha avuto il piacere di confrontarsi con lo scoglio fondamentale dell’infanzia europea.

Coerenza e credibilità 7 marzo 2009

Posted by chiaradavinci in beato il popolo....
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Erano più di quindici anni che Beppe Grillo non appariva in diretta in televisione. Sicuramente ha avuto tutto il tempo per studiare bene il rientro e non ha saputo fare di meglio che presentarsi a Cecina (in Toscana in questi giorni si viaggia sui 18°) in maglietta a maniche corte, davanti a un camino acceso. Il paladino dell’ecologia italiana dimostra di essere uno sprecone energetico.

Non so se è un caso, ma le foto nel suo sito sono tutte tagliate, il camino e le maniche corte sono scomparsi. Metto questaltra per questioni di stile, ma anche di contenuti

Non so se è un caso, ma le foto nel blog di Grillo sono tutte tagliate, il camino e le maniche corte sono scomparsi. Metto quest'altra per questioni di stile, ma anche di contenuti

Finché non avremo una classe politica seria, continueremo ad avere una serie infinita di populisti in politica.

Yes, we che? 5 marzo 2009

Posted by chiaradavinci in da vinci's family.
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Marlonbrando è un fan del nuovo presidente americano. Dopo l’elezione girava per casa cantando ¿Cómo se dice? ¿Cómo se llama? ¡Obama, Obama! e i due condividono sia la passione per la pallacanestro che la lotta alle lobby.

Diciamo che l’Obamunism fa per lui, anche se avrebbe parecchio da ridire sull’abolizione della proprietà privata.

leobama

Filemone e Bauci e la pappa col pomodoro 4 marzo 2009

Posted by chiaradavinci in all you need is love.
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Affetto e commozione, ma anche un po’ di sana invidia, per l’epilogo di questa storia d’amore empolese. Chiedere conferma a Ovidio.