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Di libri, prassi e buone maniere 31 ottobre 2007

Posted by chiaradavinci in traduzione.
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A me piace molto fare opera di scouting letterario. Ordino i miei bei librini tedeschi su Amazon, me li leggo per benino, preparo delle accurate schede di lettura e poi cerco la casa editrice cui presentarli.

Mi piace ed è anche un ottimo investimento per il futuro.

La settimana scorsa ho scritto a tre case editrici tedesche per sapere se avevano già venduto i diritti di altrettanti romanzi. La prima che mi ha risposto lo ha fatto con estrema gentilezza, dopo un paio d’ore. Chiamandomi per nome, mi ha detto che purtroppo il libro è già in traduzione ma che d’ora in avanti mi avvertiranno ogni volta che avranno delle nuove uscite e che si augurano che in una prossima occasione andrà meglio. Le altre due mi hanno risposto subito dopo, sempre chiamandomi per nome e dicendo che per l’Italia si affidano a un’agenzia. Mi hanno invitato a scrivere alla stessa, dicendo che avevo parlato con loro e che loro erano d’accordo con che preparassi una scheda di lettura da presentare alle varie case editrici italiane, qualora i diritti non fossero ancora stati venduti. Detto fatto.

Dopo quattro giorni (non poche ore, quattro giorni) mi è arrivata questa risposta:

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Boyscout, zucche e ventolin 30 ottobre 2007

Posted by chiaradavinci in egolalia.
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Estete parati Chi come me è appassionato del Batman anni ’60 sa che il motto dei boy-scout è essere sempre pronti (i perfettini sabelotodo saranno lì pronti a ricordarci che in latino è estote parati, stavolta li frego). A me i boy-scout sono sempre stati antipatici, ma non è per questo che non sono mai pronta a nulla.

Negli anni in cui ho vissuto in Germania, era una tragedia.

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Più lib(e)ri 28 ottobre 2007

Posted by chiaradavinci in egolalia, lector in fabula, traduzione.
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Ieri sono stata qui:

Ho assistito alla presentazione del libro di una scrittrice (ti)cinese insieme alla sua traduttrice verso il tedesco, a una tavola rotonda sulla traduzione letteraria e all’one-woman-show di una giornalista italiana trapiantata in Germania, ho conosciuto per caso l’autrice di un libro che mi è piaciuto molto e ho passato diverse ore con la mia scrittrice preferita.

La vita è bella.

(Op)Pio dei popoli 25 ottobre 2007

Posted by chiaradavinci in beato il popolo....
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Per la prima volta in vita mia parlo di un testo che non ho letto, ma non vedo l’ora di averlo tra le mani. Sta per uscire, edito da Einaudi, il libro di Sergio Luzzato L’altro Cristo. Padre Pio e l’Italia del Novecento.

L’autore è famoso per aver difeso Ariel Toaff – docente di storia medievale all’Università di Tel Aviv e figlio dell’ex rabbino capo di Roma Elio – quando pubblicò il suo discusso libro Pasque di sangue, in cui sosteneva che nella celebrazione della Pasqua ebraica una minoranza di ebrei askenaziti avrebbe compiuto sacrifici umani. Viste le numerose critiche che Toaff ricevette, il libro fu ritirato dal mercato pochi giorni dopo la sua uscita.

Senza entrare nel merito della polemica, il fatto dimostra semplicemente che personaggio è Luzzato. Stavolta se la prende con uno dei miti dell’Italia cattolica del Novecento, Padre Pio, e porta delle prove che dimostrerebbero che il frate si procurava da solo le ferite alle mani. Riferisce anche che a Giovanni XXIII si sarebbe detto scettico nei confronti del futuro San Pio e lo avrebbe condannato perché aveva rapporti con le donne della sua comunità,

Toto per Pio

(io lo avrei condannato piuttosto perché Toto Cutugno è un suo devoto)

mentre Giovanni Paolo I, da vescovo, avrebbe dissuaso i fedeli dal fare pellegrinaggi sul Gargano.

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Altro che Voltaire, io recupererei la ghigliottina 23 ottobre 2007

Posted by chiaradavinci in mens sana in corpore sano?.
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La solita signora laccata e allergica ai congiuntivi, di cui avevo già parlato qui, l’altro giorno ha detto:

“I’ mi’ marito ha assunto due magazzinieri con contratto rococò, e dire che si lamentano anche.”

No, invece dovrebbero essere contenti, magari al posto della pensione ricevono un bel tavolo Luigi XVI.

Figo fighissimo
(foto che non c’entra nulla col post, ma fa bene al mondo)

Le grandi questioni della vita 22 ottobre 2007

Posted by chiaradavinci in supercalifragilisti.
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Venerdì ho sognato che ero alle Maldive.
Mi sono svegliata con il jet-lag e ne subisco ancora gli effetti.

Una domenica a guardarsi l’ombelico 21 ottobre 2007

Posted by chiaradavinci in omfaloscopia.
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Oggi ho scritto di là.

Discoring 19 ottobre 2007

Posted by chiaradavinci in da vinci's family.
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Oggi quando sono andata a prendere marlonbrando al nido, l’ho trovato che ballava “Raffaella è mia” su un cubo.1 Siccome si era sporcato, gli avevano messo una maglietta e dei pantaloni di una bambina, verdolini con dei fiori argentati: sembrava Truciolo.

Enzo Avallone

Una filippina di nome Audrey (che è come un napoletano che si chiama Ambrogio) è andata ad avvertirlo che ero arrivata. Lui mi ha guardato come a dire: “Faccio questo, poi il tuka-tuka e andiamo”, mentre lei è venuta a intrattenermi amabilmente (se avesse parlato filippino avrei avuto più probabilità di capirla). Visto che l’altro continuava con jeté, demi-plié e rond-de-jambe, la bimba, esauriti i suoi personalissimi argomenti, mi ha preso compassionevolmente per mano. Non l’avesse mai fatto. Un uragano le si è scagliato contro in lacrime, urlante e con le braccia tipo mulino a vento. Audrey mi ha lasciato immediatamente la mano, lui mi ha lanciato una delle sue temibilissime occhiate, si è ricomposto e si è avviato da solo verso l’uscita.

Non c’è che dire, marlonbrando è sempre lui.


1Due anni di Mozart, Vivaldi, Conte e Guccini buttati al vento.

Di dei e di addii 18 ottobre 2007

Posted by chiaradavinci in egolalia, Maestri, metablog, scanzonamenti.
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Sto scoprendo pian piano il piacere di trasformare un commento mio su altri blog o il commento di altre persone qui su Egolalia in un post a sé stante. Mi crogiolo nell’approfondire le riflessioni altrui, anche se poi il discorso prende in genere tutta un’altra piega. Tanto oramai credo di essere campionessa mondiale di salto di palo in frasca.

Con nandina ieri ci siamo lasciate andare a nostalgie da Gerovital, a commenti da fanatiche di un avvinazzato in là con gli anni, e da allora non mi tolgo dalla testa il verso di Farewell Angelina di Bob Dylan: “The triangle tingles and the trumpet plays slow”. È un omaggio di Guccini alla moglie Angela, la madre di Teresa-Culodritto, da cui si era appena separato quando ha scritto la sua Farewell (1994).

Addio Dylen...

(dopo questa foto, io ho detto addio a Robert Zimmermann)

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Sentirsi donna 16 ottobre 2007

Posted by chiaradavinci in da vinci's family, supercalifragilisti.
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Non credo di averne granché bisogno,1 però in questi giorni ho avuto conferma di essere donna. Mi sono sentita come si sentono le altre la domenica pomeriggio, quando i compagni urlano davanti alla tv (o alla radio, come ai bei vecchi tempi) per un passaggio sul filo del fuorigioco o dopo un rigore inesistente fischiato alla Juve. A parte un raro caso di fidanzato fanatico, quella che urla in genere sono io.

Ultimamente ho visto diverse partite di rugby, senza capirci un’emerita mazza.

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Uomini, donne e ingegneri 15 ottobre 2007

Posted by chiaradavinci in da vinci's family.
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In un post della settimana scorsa elastigirl si chiedeva se gli uomini sono degli esseri umani di serie B, perché hanno un attention span limitato.

In quell’occasione ho commentato che mio marito non fa testo, perché gli ingegneri hanno sempre tutto sotto controllo, sanno tutto, fanno tutto bene, non sbagliano mai, dicono e pensano 75 cose contemporaneamente e, soprattutto, sono sempre svegli a colazione, sempre pronti a un’emozione (rivalutiamo Roberto Vecchioni, è pure interista). Sono degli esseri umani da Champions League, ma anche una gran rottura di coglioni, diciamocelo.

Potrei riportare migliaia di esempi a conferma della mia tesi, ma sarebbe una roba da ingegneri. Mi limito a un semplice spaccato di vita vissuta. Un sabato mattina alle 7, in casa da vinci, con marlonbrando ancora miracolosamente addormentato e Pulcinea tranquilla:

dring: amor, qué tal has dormido?
chiara: por qué hablas al pasado?

Di matematica e imbecilli 12 ottobre 2007

Posted by chiaradavinci in beato il popolo....
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Uno, due e tre.

Ecco le prove lampanti del fatto che gli imbecilli e le persone intelligenti sono distribuiti equamente in ogni nazione. Ora non chiedetemi, come fa regolarlmente il dring, di quale tipo di distribuzione sto parlando, perché non è aria.

Nessuno, poi, mi toglie dalla testa che se l’America fosse un paese democratico1 il mondo negli ultimi sette anni sarebbe stato molto diverso.


1Gore aveva preso più voti di quell’altro.

Wundertüte e Strudel (ja Kartoffel e Weltanschauung) 11 ottobre 2007

Posted by chiaradavinci in gnocchi seautòn.
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Wundertüte è una di quelle parole tedesche, meravigliose e intraducibili, che tanto mi affascinano. O meglio, una traduzione ci sarebbe anche, “sacchetto delle meraviglie” o “borsa piena di sorprese”, ma vuol dire tutto e nulla.In Germania invece è un contenitore – in genere a forma di cono – pieno di dolciumi e piccoli giochi, che viene regalato ai bambini il primo giorno di scuola.

Wundertüte Il dring, che ha frequentato una deutsche Schule in Spagna, mi ha detto che in genere gli alunni delle ultime classi li preparano alle matricole, ma non so se è così dappertutto.

Da quando ci siamo iscritti a un GAS (Gruppo di Acquisto Solidale) ogni mercoledì andiamo a ritirare tutti i nostri prodotti biologici: latte, yogurt, formaggi, frutta, pane e una borsa contenente verdure di stagione miste. Io pago tutte le settimane 5 euro e mi consegnano un bel sacchettone con l’insalata appena colta, le zucchine, le carote, le patate, i finocchi, i cetrioli, i ravanelli, ma anche verdure che per me crescevano su Marte, tipo la verza, il cavolo nero, la rapa bianca (lo ammetto: l’ho usata per fare un centrotavola!) e la barba di frate. Ogni settimana ci lasciamo sorprendere e apriamo ansiosi il sacchetto magico che, ovviamente, abbiamo ribattezzato Wundertüte.

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In un giorno d’ottobre 9 ottobre 2007

Posted by chiaradavinci in da vinci's family, Internazionale, Maestri.
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In un giorno d’ottobre di qualche anno fa se ne andava una persona che per me è stata più di un punto di riferimento. Un uomo che mi ha insegnato tanto, prima di tutto a pensare internazionale. Un uomo dal sorriso immenso, che aveva macinato chilometri su chilometri e non era mai sceso a compromessi con la sua coscienza. Un uomo di una sincera trasparenza, che per sicurezza personale guidava a destra ma votava a sinistra. Un uomo d’altri tempi, tutto d’un pezzo, ma che credeva che bisogna essere duri senza mai perdere la tenerezza.

Il 9 ottobre del 1994 se ne andava mio nonno Roberto.

Il 9 ottobre di quaranta anni fa se ne andava anche qualcun altro, ma l’hanno già ricordato nel migliore dei modi.

Meno tasse per Totti 8 ottobre 2007

Posted by chiaradavinci in Senza categoria.
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Bello, secondo il De Mauro: qcs. che ha un aspetto gradevole, che corrisponde a canoni estetici o artistici; persona, corpo umano o una sua parte, che corrisponde ai canoni della bellezza fisica; ben riuscito, piacevole; moralmente buono, nobile; gentile, garbato; positivo, buono; efficace, valido; lieto, felice.

Il superlativo di questa parola potrei usarlo per i gol di Julio Cruz di ieri (qualcuno ne ha scritto con toni poetici), per un tramonto dal turchese spinto al giallo prepotente, per Luigi Lo Cascio nei Cento Passi, per Don Quijote di Guccini, per Rayuela di Cortàzar, per i miei due capoccioni, ma non per le tasse. O meglio, non in Italia, signor Padoa Schioppa.

Le tasse sono bellissime in un paese in cui le pagano tutti, in base ai guadagni effettivi. Le tasse sono bellissime in un paese che le usa per finanziare la sanità e l’istruzione di tutti, non per quelle degli amici degli amici. Le tasse sono bellissime in un paese che le investe nelle infrastrutture, non nel paese della Firenze-Bologna o della Salerno-Reggio Calabria. Le tasse sono bellissime in un paese che patrocina la cultura e nella ricerca, non in quello dei baroni, dei cervelli in fuga e dei Telethon forzati. Le tasse non sono bellissime in un paese che di bello oramai ha solo il clima, la cucina e i monumenti (sempre se quei soldi vengono investiti nel loro mantenimento).