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Quelli che… 17 Maggio 2010

Posted by chiaradavinci in all you need is love, egolalia, Inter (nazionale).
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1. Quelli che… siete ibradipendenti.

2. Quelli che… Milito è poco adatto a una grande squadra.

3. Quelli che… dopo Natale sarete in zona Uefa.

4. Quelli che… l’unico capitano vincente è Totti.

5. Quelli che… quella contro l’Inter è la partita dell’anno.

6. Quelli che… facile vincere quando le altre sono in B o penalizzate.

7. Quelli che… eh, facile vincere coi soldi di Moratti.

8. Quelli che… anche Berlusconi da giovane era interista.

9. Quelli che… prima che arriviate a 17 come noi.

10. Quelli che… tutti quegli stranieri, capace non si capiscono nemmeno.

11. Quelli che… pensate a quando giocherete in Europa con Muntari e Mariga.

12. Quelli che… pagherò un premio enorme se arrivate terz’ultimi.

13. Quelli che… Balotelli è ebreo, comunista e pure un po’ bergamasco, per questo lo fischio.

14. Quelli che… non è che è negro, se le cerca.

15. Quelli che… solo la Roma può perdere questo scudetto.

16. Quelli che… Mourinho è un fenomeno, ma solo mediatico.

17. Quelli che… zero tituli.

18. Oh yeah

mica piangevo, era la pioggia/erano i fumogeni/era la nube del vulcano. sì, piangevo perché pensavo a come deve stare oggi Bettega.

Scarpette ebree, comuniste, gay, nere, cinesi, down… 27 gennaio 2010

Posted by chiaradavinci in all you need is love.
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C’è un paio di scarpette rosse numero ventiquattro
quasi nuove:
sulla suola interna si vede ancora
la marca di fabbrica “Shultze Monaco”

C’è un paio di scarpette rosse
in cima a un mucchio di scarpette infantili
a Buchenwald
più in là c’è un mucchio di riccioli biondi
di ciocche nere e castane
a Buchenwald
servivano a fare coperte per i soldati
non si sprecava nulla
e i bimbi li spogliavano e li radevano
prima di spingerli nella camera a gas

C’è un paio di scarpette rosse
di scarpette rosse per la domenica
a Buchenwald
erano di un bimbo di tre anni
forse di tre anni e mezzo
chi sa di che colore erano gli occhi
bruciati nei forni
ma il suo pianto lo possiamo immaginare
si sa come piangono i bambini
anche i suoi piedini li possiamo immaginare
scarpa numero ventiquattro
per l’eternità
perché i piedini dei bambini morti non crescono

C’è un paio di scarpette rosse
a Buchenwald
quasi nuove perché i piedini dei bambini morti
non consumano le suole

di Joyce Salvatori Lussu ((Firenze, 1912 – Roma, 1998), scrittrice, traduttrice, partigiana.

Ricomincio da qui 20 settembre 2009

Posted by chiaradavinci in all you need is love, da vinci's family.
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Giugno 2003, in una palestra della Brisgovia chiaradavinci sta eseguendo degli esercizi per gli addominali. Il dring (fino a pochi giorni prima solo ing) le si avvicina a tradimento e nell’orecchio le sussurra: “E se ci sposassimo?”

Colta in contropiede, e soprattutto colta sull’addominale, chiaradavinci non risponde. Il dring, memore di una delle più comuni dispute trai due (C. “chi tace acconsente” D. “no, chi tace sta zitto”), lo prende come un assenso e tre mesi dopo si toglie definitivamente l’anello scintillante che la neomoglie gli ha appena infilato al dito (e che la damigella ha appena porto loro su un piattino che commemorava la vittoria dell’Empoli nella finale della Coppa Italia di serie C, ma questa è un’altra storia).

boda

Oggi 20 settembre 2009 la da vinci’s family esiste ufficialmente da 6 anni e mi sembra giusto riprendere proprio da qui le cronache interrotte prima dell’estate .

All you need is love 2 luglio 2009

Posted by chiaradavinci in all you need is love.
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Esattamente un anno fa succedeva questo. E io continuo a scriverle non perché voglio che mi risponda, ma perché ho ancora tante cose da dirle.

Filemone e Bauci e la pappa col pomodoro 4 marzo 2009

Posted by chiaradavinci in all you need is love.
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Affetto e commozione, ma anche un po’ di sana invidia, per l’epilogo di questa storia d’amore empolese. Chiedere conferma a Ovidio.

Il grande cocomero 31 gennaio 2009

Posted by chiaradavinci in all you need is love, da vinci's family.
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“Nano, giochiamo alla frutta, io chi sono?”
“Sei un bìui”
“Va bene, amore, io sono un kiwi, e tu?”
“Io sono sandía”
“Slurp, io adoro il cocomero, ora ti mangio…”
“Prima togli i semi”.

May the great pumpkin bring gifts to everybody. Io ci ho creduto e me ne ha portati due meravigliosi. Precisini e rompicoglioni, ma meravigliosi.

Eldoradi terra-terra 2 gennaio 2009

Posted by chiaradavinci in all you need is love, da vinci's family, viaggi e miraggi.
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La fantasia illimitata di marlonbrando ha generato un locus amoenus in cui rifugiarsi nei momenti di tristezza. Un Eldorado dove tutto è possibile, una terra di latte e miele senza violenza, terrore, lacrime, un paradiso terrestre a misura di nano in cui non esistono malattie, morsi di bimbi prepotenti, dottori Estivill, insegnanti di nuoto tonte, milanisti cattivi.

Quando la nonna spagnola sale sul treno per tornare a casa, è lì che va. Quando il babbo alla mattina esce per andare al lavoro, lì si dirige. Quando la mamma e l’altra nonna vanno a farsi coccolare da medici comprensivi e bellissimi, non hanno altra meta.

Vorrei entrare nella sua testolina per vedere com’è strutturato fisicamente questo luogo, se ha strade e piazze o solo fiumi di cioccolato, se gli abitanti somigliano ad allegri Humpa-Lumpa o sono omìni e donnine di panpepato,  se ogni bambina che passa ti bacia, se le porte sono fatte di pizza e le finestre di schiaccia del forno di Ponzano,  se i vigili fanno l’hula-hoop e se i cartelli stradali sono dipinti con le matite a cera.

E sentire i profumi che si annusano per quelle strade magiche: l’odore dei biscotti di mamma appena sfornati, della tempera colorata stesa sul foglio, del fango e dell’acqua piovana nelle pozzanghere, del pallone di cuoio con cui fare gol (in genere di Ibra), quello della neve che ha appena scoperto.

Marlonbrando e il dring lunedì a mezzogiorno atterrano a Pisa. E sarò ben felice di confrontare queste fantasie con la cruda realtà.

2009, sbrigati! 31 dicembre 2008

Posted by chiaradavinci in all you need is love, auguri.
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Dunque, niente oroscopi perché sono acchiappacitrulli, niente consuntivi dell’anno vecchio perché non servono a nulla, niente propositi per quello nuovo perché tanto non si rispettano mai. Cosa resta? Ma sì, un augurio. Un augurio a tutti di serenità, che non fa mai male, e di amore, perché senza quello non si vive. Ma intendo amore senza se e senza ma, perché  noi Toscani si dice che il ma e il se sono il patrimonio dei bischeri.

A risentirci presto, bischeri e non.

Si inizia bene la settimana… 3 novembre 2008

Posted by chiaradavinci in all you need is love, da vinci's family.
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…con un compagno che, dopo quasi 10 anni di vita insieme, se gli dici che lo ami ti risponde ancora “Grazie”.

Foto scattata in Sardegna nell'estate 2007. Settembre prima o poi tornerà.

Foto scattata in Sardegna nell'estate 2007. Settembre prima o poi tornerà.

Sturm und Dring 24 ottobre 2008

Posted by chiaradavinci in all you need is love, da vinci's family.
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Ricordo che quando arrivai al liceo ci fu una delle poche ondate ribelli degli anni Ottanta e alla prima manifestazione anti-Falcucci urlavamo “Se il sessantotto è stato niente male, l’ottantasei sarà eccezionale”. Poi l’ottantasei si è rivelato uguale all’ottantacinque, e pure l’ottantasette, l’ottantotto, l’ottantanove… A parte la ventata della Pantera (io ero impegnata con la maturità e al mio liceo se scioperavi ti chiamavano in presidenza e rischiavi la pubblica fustigazione), poi in Italia abbiamo avuto più o meno calma piatta. Insomma, sono una che è nata nel decennio sbagliato (e meno male, ricordava sempre quel sant’uomo di mio padre).

Per questo (e non solo per questo, ma ci siamo capìti) le manifestazioni studentesche di questi giorni mi sembrano una gran bella cosa. Mi auguro che non si sfoci nella violenza e spero davvero che i discorsi di Kossiga siano quelli che il Maestro chiama vagiti di vecchio, però è bello vedere che i giovani, i ragazzi, gli studenti hanno il coraggio di dire no, in Italia sembrano essere gli unici.

La cosa che più mi ha sconvolto è il fatto che anche il dring, in genere molto compito e irreprensibile, ieri è sceso in piazza. Si è allontanato per due lunghe ore dal tavolo da lavoro, ha mollato l’osso del pc, ha spento per 120 lunghi minuti il fuoco sacro della ricerca ed è andato a una manifestazione. Lui è uno di quelli che se occupano una stazione prima comprano il biglietto, e ce lo vedo mentre attacca un pippone di massimo due-tre minuti (se durasse di più poi dovrebbe stare zitto per due settimane) al vicino o mentre chiama “cretinetti” o “stupidino” il responsabile del Provveditorato agli studi. La sua sarà stata comunque una protesta molto zen e composta, ma è stata pur sempre una protesta, se ha mojado, come si dice in spagnolo, e ha dimostrato (non a me, lo so da tempo, ma al resto del mondo) che il sangue caliente degli spagnoli non è una leggenda.

Viva Marx, viva Lenin (che è l’autore della battuta sulla stazione), viva il dring-tze-tung!

Bulli e pupe 19 ottobre 2008

Posted by chiaradavinci in all you need is love, da vinci's family.
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“Babbo, quello bambino è bello. Mi piace.”

“Tesoro, quello bambino si chiama marlonbrando ed è un nostro vicino di casa.”

“Babbo, quello bambino marlonbrando ha strappato i fiori dalle aiuole e li ha regalati alla sua mamma, anche se non è il suo compleanno.” (Sospiro)

erano fiori di rucola. Probabilmente marlonbrando ha agito mosso dalla fame.

Giusto per togliere un po di miele alla storia: erano fiori di rucola. Probabilmente marlonbrando ha agito mosso dalla fame.

Opposite attracts 7 ottobre 2008

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Ieri, disteso sul letto, il dring guardava sconsolato il mio armadio, in piena crisi da cambio di stagione (non ho tempo di fare nulla, ho vestiti da primaveraestateautunnoinverno sparsi dappertutto): “Secondo me, dovremmo vestirci tutti con delle belle tute di neoprene, munite di cappuccio, così non ci preoccuperemmo  più nemmeno di pettinarci. E l’unico accessorio consentito dovrebbe essere un’alabarda. Io vado al bar, la passo al pasticcere e lui me la ricopre di croissant (parola che lui, da bravo spagnolo, pronuncia [kurasàn])”.

La tentazione è stata grossa, quasi quasi ho chiesto: “Sii più preciso, per favore: che tipo di alabarda?”

Invece, per quieto vivere, ho aggiunto solo: “Sì, la mia la vorrei fucsia, per favore.”

“Buonanotte.”

“Buonanotte.”

Dieci, diez, zehn, ten, dix 1 ottobre 2008

Posted by chiaradavinci in all you need is love.
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2 ottobre 1998, pomeriggio. Studio allegra e beata nella mia cameretta, ottavo piano, numero 10 della Sundgauallee, Friburgo. Suona il telefono ed è l’amico di un mio amico, uno studente di legge padovano appena arrivato. (Eccone un altro, mi avete preso per l’ufficio del turismo? ) Mi sommerge di domande, non ha idea di cosa fare, dove andare,  cosa dire, è spaesato. Dopo avergli dato le classiche indicazioni (Vai a segnarti alla polizia, riempi i i fogli per l’assicurazione sanitaria, iscriviti all’università e in biblioteca, ma vedi pure di andartene a quel paese, mica sto qui a pettinarele bambole, io devo studiare, ho un futuro brillante da costruire),  gli propongo di fare un giro insieme in città (Dai, ti compro anche un palloncino e lo zucchero filato. Se stai buono anche due Power Rangers). Mi dice che ha già un appuntamento con un’altra giurista padovana e con un ragazzo spagnolo che ha conosciuto alla fermata dell’autobus,  come lui studenti Erasmus freschi freschi. (Va bene, farò l’immane sforzo di portarmi dietro anche questi altri due sbarbati).

L’apppuntamento è davanti alla lavanderia a gettoni, arrivo in anticipo e trovo solo lo studente spagnolo:  emaciato, magro, con gli occhialetti, i capelli lisci lunghi oltre le spalle, la maglietta degli Iron Maiden e la barba di tre giorni. In tutta la serata dirà (forse) due parole e da quel momento in poi non si libererà più di me. Almeno nei dieci anni successivi.

P.S. Quella fu la prima e l’ultima volta che incontrai i due giuristi, ma forse un cero a Sant’Antonio dovrei accenderlo comunque. Fa lo stesso se gli do fuoco alla lingua?

Incommensurabile 30 giugno 2008

Posted by chiaradavinci in all you need is love, da vinci's family.
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Non è un caso che marlonbrando abbia scelto proprio la giornata di ieri per fare per la prima volta la pipì nel vasino, il babbo era doppiamente contento. Considerando che il giorno in cui l’Italia è diventata campione del mondo lui ha scelto di nascere, è evidente che vuole più bene alla mamma.

Un Grosso amore 24 giugno 2008

Posted by chiaradavinci in all you need is love.
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Nonostante i propositi di indifferenza, durante Italia-Spagna ho avuto un sussulto. Per me oramai Fabio Grosso è una via di mezzo tra una madeleine gigante e un campanello di Pavlov: lui batte i rigori importanti e a me iniziano le doglie.

Sono quasi passati due anni da quella magica notte, manca poco, e marlonbrando oramai è il padrone assoluto del mio cuore. Lo guardo, sbavo e il bello è che nemmeno me ne vergogno. Lui sorride quando metto una gonna nuova e io non capisco più nulla. Ride contento quando torno dal parrucchiere e io perdo completamente la ragione. Urla di gioia alla vista dei miei sandali dorati taccododici e io glieli lascio addirittura provare. Lo sento mischiare italiano e spagnolo e mi risulta simpatica persino l’Incontrada. Lo guardo giocare al pallone coi coetanei e mi sembra di vedere Beccalossi[1] in mezzo a un branco di bradipi zoppi e sedati. Lo sento cantare Whiskey il ragnetto e mi parte la lacrima come su La locomotiva dal vivo. Imita Yoda e Chewbacca e a me sembra meglio di Luigi Lo Cascio. Si appoggia gli occhiali da sole sulla fronte e penso che marlonbrando è sempre lui, mentre sua madre è rincoglionita. Rincoglionita e felice.

[1] Diciamo pure che sono innamorata di lui quanto lui è innamorato della palla.